Uomo inteso in senso lato, quindi uomini e donne.
Stesso motivo per cui è usanza cattolica battezzare sia neonati maschi che neonate femmine.
Ciò che mi lascia molto perplesso è come Dio abbia plasmato l'uomo a sua somiglianza se poi gli ha reso dono ( dono ? ) , diciamo possibilità, di libero arbitrio.
Quindi di scegliere tra bene e male.
Se fare nel mondo del bene al prossimo o condurre una vita peccaminosa dove non esiste ne morale ne etica, tanto meno le regole date dai dieci comandamenti.
Se è stata Eva a mangiare la mela che il serpente ha offerto, perchè la violenza è più accentuata nel carattere maschile che in quello femminile ?
Ovviamente non sono domande rivolte a qualcuno in particolare.
Solo mie riflessioni sulla vita e sul senso di alcuni tipi di peccato comunemente riconosciuti dalla chiesa.
Non vogliono essere domande provocatorie, solamente di riflessione, chissà , verso nuove consapevolezze.
Parlo da "ignorante" in teologia, solamente affidandomi alle poche nozioni apprese nel mio percorso ecclesiastico, e per dar voce ad alcuni interrogativi che mi porto dentro...
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